Non si trattava di bufala perchè al Giudice piacciono proprio le orecchiette (a completamento di quanto detto sulla strepitosa ordinanza del Tribunale di Busto Arsizio in tema di Processo Telecartaceo) [Armando Argano - 25-4-2016]

PCconOrecchieErigheSecondo le notizie apparse in vari siti, non è affatto uno scherzo del web la ormai virale ordinanza 8 aprile 2016 del Tribunale di Busto Arsizio, che risulta essere stata effettivamente emanata dal Giudice Dr. Giuseppe Limongelli.
Il Magistrato è persona di certo dotata di una ironia assolutamente fuori dal comune, perchè non può non essersi reso conto che i paradossi e le metafore utilizzati sono – per un usare un eufemismo – del tutto inconsueti in un provvedimento giurisdizionale.
Alzi una mano, infatti, chi non è saltato sulla sedia nel leggere che quel Giudice non è in condizione di studiare il caso sui file digitali perchè non può nè “sottolineare lo schermo del computer“, nè “porre orecchiette allo schermo del computer per segnalare le pagine rilevanti dei documenti“.
Ma non basta.
La originalità di siffatte considerazioni, invero, ha fatto passare in secondo piano l’inciso finale dell’ordinanza – tanto tautologico quanto allarmante – secondo cui il Giudice “NON RITIENE DI SOTTOPORRE COME COSTO ALLO STATO LE COPIE DEI MEDESIMI” documenti.
Quando a suo tempo definii TELECARTACEO il processo civile telematico a questo alludevo: le resistenze all’informatizzazione del processo (volenti o nolenti definitiva) avrebbero finito per caricare l’Avvocatura – soggetto debole della catena alimentare – del doppio onere, telematico e cartaceo.
Proprio per questo mi sono sempre fermamente opposto, nelle sedi istituzionali e non nella chiacchiera di corridoio, a che diventasse sistema la subdola prassi delle cosiddette copie di cortesia.
La battaglia deve purtroppo continuare.

[Armando Argano - 25 aprile 2016]

(Qui sotto, per concludere, un esemplare del provvedimento più completo di quello da noi pubblicato qui  il 22 aprile scorso).

TribBustoArsizio(orecchie)

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