Mala tempora currunt: il professionista che svolga attività gratuita deve fatturare il compenso e accollarsene gli oneri fiscali. Ecco l’ennesima battaglia per la libertà che solo l’avvocatura può combattere [Comm. Trib. Reg. Ancona, 16 maggio 2016 n. 1279].

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NO COMMENT: “Le anzidette argomentazioni difensive appaiono essere singolari e patetiche [N.d.r.: "patetiche" ??!!]. Infatti, il contribuente pretenderebbe di omaggiare clienti/amici accollandone l’onere alla collettività dei cittadini e non già a se stesso. Se il professionista, avesse voluto omaggiare i clienti/amici, avrebbe dovuto regolarmente fatturare i compensi declinandone il pagamento ed accollandosi l’onere fiscale che, invece, ha accollato allo Stato … Continua a leggere

La compensazione delle spese del giudizio deve essere motivata con riferimento a specifiche circostanze o aspetti della controversia decisa [Cass. Civ., sez. 6, 12 maggio 2016 n. 9715].

Le spese del giudizio non possono essere compensate sulla scorta del semplice richiamo a “giusti e fondati motivi”, perciò con motivazione di stile e sostanzialmente tautologica, nè possono essere automaticamente tratte dalla struttura del tipo di procedimento contenzioso applicato o dalle particolari disposizioni processuali che lo regolano: al contrario le “gravi ed eccezionali ragioni” di cui all’art. 92, comma 2, … Continua a leggere

La voce “esame e studio” della tariffa penale ex D.M. 585/1994 è applicabile solo agli incombenti ivi tassativamente previsti e non è estensibile analogicamente ad altre ipotesi [Cons. Stato, sez. 3^, 13 aprile 2016 n. 1467].

L’onorario “esame e studio” della tariffa penale di cui al D.M. 5 ottobre 1994 n. 585 è applicabile solo agli incombenti ivi tassativamente previsti e non è estensibile analogicamente ad altre attività defensionali [AA]. ——- REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro … Continua a leggere

I criteri generali per sapere quando il compenso richiesto dall’avvocato è manifestamente sproporzionato e costituisce illecito disciplinare [Armando Argano - 17 aprile 2016]

Nonostante l’impegno della giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense, è assai arduo individuare i criteri alla stregua dei quali stabilire se il compenso dell’avvocato possa ritenersi quantitativamente lecito, non risultando purtroppo ancora possibile avere parametri certi e dovendosi così fare ricorso ad argomentazioni meramente valutative. Nella newsletter pervenuta ieri si legge infatti quanto segue: La pur accuratamente motivata decisione cui si … Continua a leggere

La liquidazione giudiziale del compenso dell’avvocato si svolge necessariamente con il rito sommario ex artt. 702 e segg. c.p.c [Cass. Civ., sez. 6^, 29 febbraio 2016 n. 4002]

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Con argomentata sentenza 29 febbraio 2016 n. 4002, dando tuttavia conto di opposti orientamenti, la sesta sezione civile della Corte di Cassazione ha ritenuto che le controversie per spese, diritti e onorari di avvocato, “previste dell’art. 28 della l. n. 794 del 1942, come modificato dall’art. 34 del d.lgs. 150 del 2011, ed a seguito dell’abrogazione degli artt. 29 e … Continua a leggere