“Giustizia misurata” e “Giustizia percepita” nella realtà divergono nettamente, nonostante che il Capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria Dr. Mario Barbuto esprima statistico ottimismo aggiornando il meritorio Progetto Strasburgo 2.

L’enorme e accurato lavoro compiuto dall’equipe del Dr. Mario Barbuto – Magistrato Capo del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia – viene parzialmente aggiornato con sua relazione del 2 ottobre 2015, di cui altri hanno dato ampia notizia, ma che invece andrebbe assolutamente letta per intero con tutti i suoi allegati.
Ogni sintesi rischia infatti di essere carente sia quanto alla esposizione degli importanti risultati in quella sede esposti, sia quanto alla intepretazione del “non detto” o del “come detto”.

In questa sede preme innanzitutto evidenziare che finalmente viene affermato che gli italiani – globalmente – non sono quel popolo di abbaiante litigiosità descritto in “illustri” precedenti articoli o studi, come quelli redatti dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale (da noi già criticati in questo sito: cfr. collegamenti 1, 2, 3, 4, 5).
Tale considerazione sfata, per necessaria conseguenza, anche la risalente accusa di essere noi avvocati la prima causa dell’eccesso di contenzioso giudiziario.
Ciò con buona pace anche di quanto aveva affermato il Guardasigilli Orlando in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2014 (ne abbiamo parlato qui), anche se gli va dato atto di non essersi poi arroccato e di avere saputo aprire con intelligenza un profondo dialogo l’Avvocatura.

Altra questione è la apparente efficienza del sistema giudiziario che – nonostante si ammettano le criticità di 97 tribunali civili su 140 – con l’ottimismo dei numeri viene descritto come teoricamente in grado di smaltire pendenze e sopravvenienze in tempi del tutto ragionevoli e compatibili con i diritti dell’utenza.
Tempi che nella maggior parte delle sedi giudiziarie vengono dolorosamente smentiti dall’esperienza quotidiana, fatta di attese interminabili nelle udienze e negli uffici, di lotta per la sopravvivenza anche solo per ottenere copie da un fascicolo giudiziario, di personale demotivato e arrabbiato, ovvero spesso incompetente ancorchè volenteroso.
Il tutto con costi effettivi che ricadono innanzitutti sugli studi legali.

Il Dr. Barbuto e la sua equipe stanno svolgendo un lavoro enorme e meritorio (e da leggere nel sito istituzionale), ma è necessario che accanto ai dati della “Giustizia misurata“, raccolgano e analizzino anche quelli della “Giustizia percepita“.

[Armando Argano - 23 ottobre 2015]

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